Il ciclo degli affreschi della Sagrestia Vecchia
Il “ciclo di affreschi della sagrestia” vecchia è uno dei più importanti capolavori del Santa Maria della Scala realizzato da Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, tra il 1446 e il 1449. Di straordinaria raffinatezza esecutiva, eleganza stilistica e complessità tematica questo ciclo si sviluppa nella volta e nelle pareti sottostanti della sagrestia.
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Il perno e l'origine del ciclo si trova al centro della volta a crociera in cui svetta il Cristo Pantocratore. Rappresentato in una mandorla, circondato da angeli, nell'atto di benedire. Sulle ginocchia del Cristo si trova un libro aperto, su cui si legge una frase tratta dal Vangelo di Giovanni «Ego sum lux mundi qui sequitur me non ambulat in tenebris sed habebit lumen vite», un evidente richiamo a San Bernardino, una figura di rilevanza nella Siena quattrocentesca. Nei riquadri laterali si trovano i quattro evangelisti, di cui però rimangono solo San Matteo e San Giovanni, e in quelli superiori e inferiori i dottori della chiesa raffigurati in coppia: Sant'Ambrogio e San Girolamo, Sant'Agostino e San Gregorio papa, quest'ultima coppia raffigurata seduta su una nuvola. Intorno a questi riquadri troviamo, infine, in uno stato deteriorato, i dieci profeti. Per quanto riguarda il programma iconografico delle pareti del ciclo, estremamente più complesso ed erudito, prevedeva la raffigurazione del Credo Apostolico, diviso in dieci sezioni, come le campate delle pareti, seguendo uno schema per cui ogni campata si divide in una lunetta superiore e in un rettangolo inferiore. Nella lunetta superiore vengono rappresentati gli articoli di fede insieme a un apostolo e a un profeta con cartiglio che serve per la comprensione della raffigurazione; nel rettangolo in basso, invece, sono rappresentati gli episodi tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento riferiti all'articolo del Credo soprastante. La raffigurazione più ricca è forse quella del Giudizio Universale, nella settima campata, sulla parete adiacente al corridoio. Il Vecchietta in questo affresco raggiunge un risultato straordinario, sopratutto nell'espressività dei personaggi e nella tensione emotiva della scena. Nella lunetta in alto, al centro, la figura di Cristo è circondata da angeli, profeti, santi, la Madonna e San Giovanni. Gli angeli ai piedi della Madonna e di San Giovanni reggono due libri su cui sono riportati i precetti del Santa Maria della Scala e l'elenco dei vizi capitali, rivolto ai dannati. Ai piedi del Cristo si trova San Michele che tiene separati i beati guidati dagli angeli e i dannati spinti all'inferno da demoni. Al di sotto di questa scena si trova l'episodio tragico della Visione di Daniele del Carro di fuoco. In cui Cristo scaglia una scia di fiamme verso i dannati, che si disperano, creando una netta separazione con la schiera dei beati posti a sinistra, che contrariamente ai dannati risultano calmi ed eleganti.
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