Il tesoro del Santa Maria della Scala
Nel 1359 l'ospedale Santa Maria della Scala supportato dal Comune di Siena acquistò una preziosa raccolta di reliquie provenienti da Bisanzio, tra cui il Sacro Chiodo, oggetto di grande venerazione.
Nel 1359 l'ospedale Santa Maria della Scala supportato dal Comune di Siena acquistò una preziosa raccolta di reliquie provenienti da Bisanzio, tra cui il Sacro Chiodo, oggetto di grande venerazione.
Nel 1359 l'ospedale Santa Maria della Scala supportato dal Comune di Siena acquistò una preziosa raccolta di reliquie provenienti da Bisanzio, tra cui il Sacro Chiodo, oggetto di grande venerazione. Queste reliquie furono custodite in un’apposita cappella, la Cappella del Manto, dove venne costruito un cassone per conservarle. Il Comune di Siena si impegnò anche a creare una scenografia adeguata per l’esposizione delle reliquie, demolendo una loggia vescovile e modificando la piazza per valorizzare il culto. L’intento era politico, economico e religioso: promuovere l’immagine di Siena a livello internazionale, attirare pellegrini e rafforzare il senso di comunità, soprattutto dopo la crisi provocata dalla peste del 1348. Successivamente, nel 1443, le reliquie furono trasferite nella Sagrestia Vecchia, dove furono esposte fino al 1778, quando vennero spostate nella chiesa adiacente, rimanendovi fino agli anni Novanta del secolo scorso. In occasione dei lavori di recupero dell’intero edificioil Tesoro fu riportato alla luce ed esposto al pubblico nella Sagrestia Vecchia, dove si trova ancora oggi.