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Biglietti

Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti

La porzione del complesso museale denominato Palazzo Squarcialupi è il risultato delle azioni di  risanamento e definizione degli spazi che, a partire dalla metà del XIV secolo, vennero destinati all’accoglienza delle donne e dell’infanzia abbandonata. 

Livello V - Piano 2 dall'ingresso di Piazza Duomo

Fototeca Briganti

La porzione del complesso museale denominato Palazzo Squarcialupi è il risultato delle azioni di  risanamento e definizione degli spazi che, a partire dalla metà del XIV secolo, vennero destinati all’accoglienza delle donne e dell’infanzia abbandonata. A livello di piazza Duomo si apre il grande Pellegrinaio delle Donne al quale si accedeva passando attraverso una cappella coperta da volte a crociera le cui pareti presentavano affreschi di Martino di Bartolomeo, Pietro di Domenico e Andrea di Bartolo. I lavori si sono intensificati poi per tutto il Quattrocento e alla fine del secolo l'ala femminile dello Spedale aveva l'aspetto di un convento interno con ambienti separati a seconda delle varie funzioni, dall’età delle donne (o fanciulle) e dal servizio reso alla comunità. Il settore era dotato di una loggia e di una corte fornita di cisterna, orto, cucina, stanza dei telai, di dormitori con le finestre coperte da gelosie. Nei secoli successivi non ha subito grandi trasformazioni, solo all’inizio del XVII secolo è stato costruito un grande pozzo, detto Pozzo Chigi, dal nome del Rettore Agostino Chigi che lo ha fatto realizzare al centro della corte dietro il Pellegrinaio delle Donne, dalla quale si può accedere ai livelli superiori: a sinistra verso il VI e VII livello, oggi rispettivamente zona dedicata alle mostre temporanee e alla convegnistica, e a destra al V livello. Quest’ultimo, costituito da una serie di locali che si affacciano sulla corte interna cinquecentesca, ospita oggi la Biblioteca e Fototeca Giuliano Briganti. Originariamente questi spazi erano parte degli alloggi delle donne, mentre in tempi più moderni sono stati riconvertiti a zona di residenza delle suore che vi hanno alloggiato fino agli anni settanta del Novecento. Successivamente sono stati destinati a uffici amministrativi fino a quando l’Ospedale non è stato trasferito nella nuova sede fuori dalle mura cittadine. 


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