Nucleo più antico dell’ospedale, identificabile con il porticato annesso al primitivo ambiente di accoglienza, dopo varie funzioni testimoniate dai resti della stratigrafia pittorica e architettonica, l’ambiente, oggi costituito da un’unica navata ripartita in tre campate, fu modificato nel corso del Trecento per accogliere e custodire il “tesoro di Santa Maria della Scala”, un lotto di reliquie e reliquiari acquistati dall’ospedale nel 1359 e affrescata nell’occasione da Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero con immagini di santi e dottori della chiesa.

Ulteriori modifiche furono apportate nel corso del Cinquecento, epoca a cui risale l’affresco di Domenico Beccafumi raffigurante l’Incontro alla porta aurea.

L’attuale denominazione “Cappella del Manto” è invece legata all’originaria presenza dell’affresco realizzato da Domenico di Bartolo nel 1444, raffigurante la Madonna del Manto (o della Misericordia), collocato sulla parete dove agli inizi del Seicento fu aperto il portale in marmo bigio di collegamento con il Passeggio. L’affresco nell’occasione fu trasferito nella Sagrestia Vecchia. In epoca recente era qui collocato il pronto soccorso dell’ospedale.